Leucoencefalopatia multifocale progressiva associata a Tysabri


E’ stato condotto uno studio per valutare il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( PML ) associato a Natalizumab ( Tysabri ) nei pazienti con sclerosi multipla, in base alla presenza o assenza di tre fattori di rischio: positività agli anticorpi contro il virus JC, precedente uso di immunosoppressori e prolungato trattamento con Natalizumab ( da 1 a 24 mesi versus da 25 a 48 mesi ).
I campioni di sangue per gli esami degli anticorpi del virus JC sono stati forniti da 5.896 pazienti con sclerosi multipla e da 54 pazienti con sclerosi multipla che hanno sviluppato la leucoencefalopatia multifocale progressiva.

Al 29 febbraio 2012, ci sono stati 212 casi confermati di leucoencefalopatia multifocale progressiva tra i 99.571 pazienti trattati con Natalizumab ( 2.1 casi per 1.000 pazienti ). Tutti i 54 pazienti con leucoencefalopatia multifocale progressiva per i quali i campioni erano disponibili prima della diagnosi, sono risultati positivi agli anticorpi per il virus JC.

Quando il rischio di PML è stato stratificato in base ai tre fattori di rischio, il rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva è risultato più basso nei pazienti con negatività per gli anticorpi anti-virus JC, con un’incidenza stimata di 0.09 casi o meno per 1.000 pazienti.
I pazienti con positività per gli anticorpi per il virus JC, con assunzione di farmaci immunosoppressori prima dell’inizio della terapia con Natalizumab, e con trattamento con Natalizumab da 25 a 48 mesi sono stati quelli a più alto rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva ( incidenza: 11.1 casi per 1.000 pazienti ).

Dallo studio è emerso che i tre fattori di rischio ( positività per gli anticorpi contro il virus JC, precedente uso di immunosoppressori e aumentata durata del trattamento con Natalizumab ), da soli o in combinazione, erano associati a distinti livelli di rischio di leucoencefalopatia multifocale progressiva nei pazienti con sclerosi multipla trattati con Natalizumab. ( Xagena )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2012

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