Tumore della prostata: aumento della mortalità tra gli uomini cardiopatici sottoposti a terapia ormonale


Una ricerca ha dimostrato che gli uomini anziani con gravi problemi cardiaci affrontano un più alto rischio di mortalità quando il carcinoma della prostata è trattato con la terapia ormonale.

La terapia ormonale che è somministrata per via iniettiva, sopprime la produzione di testosterone.
I comuni effetti indesiderati della terapia ormonale nel trattamento del cancro prostatico, comprendono: impotenza, perdita ossea, vampate di calore, problemi di memoria, fatigue, ed un aumentato rischio di diabete e di malattia cardiaca.

Lo studio, condotto da Ricercatori del Brigham and Women’s Hospital – Dana Farber Cancer Institute a Boston negli Stati Uniti, ha preso in esame 5.077 uomini, d’età media 69.5 anni, con carcinoma della prostata localizzato o localmente avanzato.

Tutti i pazienti erano stati sottoposti a brachiterapia; approssimativamente il 30% era stato trattato con terapia ormonale in media per 4 mesi.

Il periodo osservazionale è stato di quasi 5 anni.

Tra i 256 pazienti che presentavano insufficienza cardiaca congestizia o un infarto miocardico come risultato della coronaropatia, 95 sono stati sottoposti a terapia ormonale.
L’incidenza di mortalità per qualsiasi causa è stata del 26.3% per i pazienti trattati con gli ormoni, rispetto all’11.2% per i pazienti non-trattati.
Dopo aggiustamento per vari fattori, tra cui l’età, il rischio di morte risultato più alto del 96% nel gruppo terapia ormonale.

Il rischio di morte non era più elevato per gli uomini sottoposti a terapia ormonale che presentavano un solo fattore di rischio per malattia coronarica, o che non soffrivano di malattia coronarica.
I pazienti con altri fattori di rischio, tra cui il diabete mellito, o l’ipertensione, non sono risultati a più alto rischio.

Il cancro della prostata è il secondo tumore più comune tra gli uomini. ( Xagena_2009 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2009