Liquido amniotico tinto di meconio, patologia del feto e dei suoi annessi


La presenza di meconio ( il materiale contenuto nell'intestino del feto ) nel liquido amniotico è indice di compressione fetale, ed è espressione di maturazione dell’apparato digerente fetale ( in particolare dell’innervazione intestinale ).

L’apparato digerente è presente già al 14° giorno dello sviluppo fetale e il meconio è evidenziabile nell’intestino tra il 75° e 85° giorno di gravidanza.

Il meconio è costituito da acqua, mucopolisaccaridi, colesterolo, proteine, lipidi, ecc. e presenta un colore verdastro.

La presenza del meconio nel liquido amniotico è riscontrabile nel corso del primo trimestre di gravidanza, al momento del travaglio, nel 25-30% delle gravidanze oltre termine e in quelle complicate da oligoidramnios.

È nota la correlazione tra ipossia fetale e aumento della peristalsi intestinale; in caso di ipossia e acidosi, l’organismo fetale va incontro a modificazione circolatoria, si ha cioè un aumento del flusso ematico verso gli organi vitali ( cuore, polmone, cervello ) a discapito della circolazione intestinale.

L’insufficiente apporto ematico intestinale induce a sua volta fenomeni di peristalsi con conseguente emissione di meconio.

Studi recenti hanno inoltre evidenziato fenomeni ipossici indotti direttamente dall’azione del meconio, come la sindrome da aspirazione meconiale; in questo caso il meconio è responsabile dell’ostruzione delle vie respiratorie e della loro irritazione chimica, e va inoltre a sostituirsi al surfactante alveolare.

Diagnosi:
Il liquido amniotico tinto di meconio impone una sorveglianza ante-partum più accurata, ed è diagnosticato mediante amniocentesi e amnioscopia.

Terapia:
La terapia prevede amnioinfusione con lo scopo di diluire le particelle amniotiche, ed aspirazione del residuo di liquido amniotico e meconio dalle cavità nasali, orale e faringea, da effettuarsi in sala parto immediatamente dopo l’espulsione del feto. ( Xagena_2010 )

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