Possibile sviluppo di tumori ovarici causato dalla terapia della sterilità


Le donne che si sottopongono a stimolazione ovarica nell’ambito del programma di fecondazione in vitro sono ad aumentato rischio di tumori ovarici borderline.

I tumori ovarici borderline in genere non sono aggressivi. Anche se il tumore diffonde, la stragrande maggioranza delle donne colpite da questi tumori sopravvive. Tuttavia, il trattamento dei tumori ovarici borderline può richiedere un intervento chirurgico esteso.

Per quanto riguarda lo studio sono stati esaminati i dati di oltre 19.000 donne non fertili nei Paesi Bassi, sottoposte a stimolazione ovarica prima della fecondazione in vitro e circa 6.000 donne non fertili che non hanno subito la procedura di stimolazione.

Dopo 15 anni di follow-up, le donne sottoposte a stimolazione ovarica avevano una probabilità quattro volte maggiore di sviluppare un tumore ovarico borderline.

In generale, tuttavia, il numero delle donne che hanno sviluppato un qualsiasi tipo di tumore ovarico è risultato basso. Nei Paesi Bassi il rischio cumulativo nella popolazione generale di una neoplasia ovarica per le donne sotto i 55 anni è pari allo 0.45%, mentre per le donne che si sottopongono a fecondazione in vitro è dello 0.71%, e l'incremento è rappresentato dai tumori borderline dell'ovaio.

Il basso numero di donne coinvolte nello studio che hanno sviluppato neoplasie ovariche ha impedito ai ricercatori di determinare l’esistenza di una relazione tra ripetuti cicli di fecondazione in vitro e l’aumento del rischio di neoplasie ovariche.

Fonte: Human Reproduction, 2011

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