Tempesta di citochine nel corso di uno studio clinico di fase I per la valutazione dell’anticorpo TGN1412
Nel mese di marzo 2006, 6 giovani volontari di sesso maschile furono arruolati in uno studio clinico di fase I che aveva come obiettivo quello di valutare la sicurezza di TGN1412, un anticorpo monoclonale superagonista anti-CD28, diretto a stimolare le cellule T.
Entro 90 minuti dopo aver ricevuto una singola dose per via endovenosa del farmaco tutti e 6 i volontari andarono incontro ad una risposta infiammatoria sistemica, caratterizzata da una rapida induzione di citochine proinfiammatorie e con comparsa di cefalea, mialgia, nausea, diarrea, eritema, vasodilatazione ed ipotensione.
Entro 12-16 ore dopo l’infusione, la situazione clinica di tutti e 6 i volontari peggiorò, con comparsa di infiltrati polmonari e danno polmonare, insufficienza renale e coagulazione intravascolare disseminata.
Una grave ed insospettata deplezione dei linfociti e dei monoliti si ebbe entro 24 ore dopo l’infusione.
A distanza di diverse ore, tutti e 6 i pazienti furono trasferiti in un Centro di Cura Intensiva, dove ricevettero terapia cardiopolmonare intensiva, compresa la dialisi, la somministrazione del Metilprednisolone ad alto dosaggio e di un anticorpo antagonista IL-2 ( interleuchina –2 ).
In 2 pazienti si sviluppò uno shock cardiovascolare prolungato e sindrome da stress respiratorio acuto ( ARDS ) che hanno richiesto un supporto intensivo d’organo, per 8-16 giorni.
Nonostante l’evidenza della sindrome a rilascio multiplo di citochine, tutti e 6 i pazienti sono sopravvissuti.
Fonte: The New England Journal of Medicine, 2006
Xagena_2006