Listeriosi, patologia del feto e dei suoi annessi
La listeriosi è causata da un batterio, Listeria monocytogenes, parassita intracellulare facoltativo. E’ un bacillo molto diffuso di cui anche l’uomo può essere portatore asintomatico.
La Listeriosi colpisce in particolare soggetti con immunità cellulo-mediata alterata, insufficiente acidità gastrica, o disfunzioni gastrointestinali, grazie alle quali il batterio riesce a colonizzare l’intestino.
In gravidanza l’infezione è favorita dai cambiamenti dell’immunità sistemica e locale a livello placentare, dove Listeria causa ascessi di varie dimensioni.
La trasmissione avviene per lo più per via alimentare, attraverso l’ingestione di alimenti contaminati, e per via nosocomiale.
Dopo un periodo di incubazione variabile da due a sei settimane compaiono febbre, mialgie, dolori gastrointestinali, nausea e vomito.
In corso di gravidanza l’infezione può essere contratta in qualsiasi momento, e può causare parto prematuro, morte fetale e infezione neonatale.
La forma neonatale può essere precoce o tardiva:
la forma precoce è tipica dei parti pretermine complicati da corioamnionite; esordisce al secondo giorno di vita con setticemia, distress respiratorio, lesioni cutanee e granulomatosi settica con ascessi a livello di encefalo, milza, surreni, fegato e polmoni;
la forma tardiva è tipica dei parti vaginali a termine, esordisce variabilmente entro le prime tre settimane dopo la nascita con meningite e meningoencefalite con danni neurologici permanenti.
La diagnosi di listeriosi si effettua con l’isolamento del batterio dal sangue, dal liquor e dal liquido amniotico. L’isolamento di Listeria dalle secrezioni vaginali non è considerato diagnostico.
Per quanto riguarda le misure preventive per evitare l’infezione, è opportuno lavare accuratamente le verdure crude, evitare il latte non pastorizzato, gli alimenti derivati dal latte crudo, i formaggi molli, riscaldare bene i cibi precotti o avanzati e cuocere bene gli alimenti carnei in particolare. ( Xagena_2010 )
Gyne2010