Sclerosi multipla: quale ruolo per la Cannabis sativa ?


La sclerosi multipla si associa molto frequentemente a dolore, sia di origine centrale che come conseguenza dell’ipertono muscolare spastico.

La Cannabis sativa, usata per millenni in erboristica per svariate patologie e sintomi, è annoverata tra le sostanze illegali in quanto il suo uso a scopo voluttuario può provocare abuso e dipendenza.

Negli ultimi anni ricerche sperimentali hanno portato a ipotizzare un ruolo della Cannabis e dei suoi derivati di sintesi nella terapia del dolore e dell’emesi associata a chemioterapia.

Oltre alle principali sostanze psicoattive naturali derivate dalla Cannabis ( delta-9 Tetraidrocannabinolo e Cannabidiolo ), in alcuni Paesi sono registrati e commercializzati i derivati di sintesi quali il Dronabinolo ed il Nabilone.
In Italia, attualmente, non è registrato alcun farmaco contenente cannabinoidi.

Le prove disponibili sull’efficacia dei cannabinoidi nel trattamento dei sintomi della sclerosi multipla derivano da una letteratura scarsa, con pochi studi validi, che presentano casistiche di ridotta numerosità ed i cui risultati sono spesso di difficile interpretazione.
I dati più promettenti provengono dagli studi che hanno indagato l’utilità dei cannabinoidi nella spasticità e nel dolore ad essa associato.

Al momento non è, tuttavia, possibile formulare raccomandazioni relativamente al loro uso nel trattamento sintomatico dei disturbi della sclerosi multipla, in quanto il bilancio benefici/rischi e il ruolo rispetto agli altri analgesici disponibili rimane da chiarire. ( Xagena_2007 )

Fonte: BIF – Bollettino d’Informazione sui Farmaci, 2007